NEWS

You are here:
I REATI AMBIENTALI: DAL D.LGS. 231/2001 ALLA ISO:14001:2015

Pubblicato il 26 aprile 2021

Centro Studi Borgogna e Studio Legale Ventimiglia hanno il piacere di presentare il webinar che si terrà il prossimo 12 maggio dalle ore 16,00 sulla piattaforma webex dal titolo “I reati ambientali: dal D.Lgs. 231/2001 alla ISO:14001:2015”. L’incontro ha lo scopo di approfondire il tema della responsabilità degli enti, ai sensi del D.lgs. 231/2001, per gli illeciti ambientali.

Nel corso degli anni, la maggiore sensibilità maturata nei confronti della tutela dell’ambiente ha aperto la strada al dibattito sulla responsabilità delle persone giuridiche per le fattispecie ambientali.Solo con la Legge n. 121/2011, di recepimento della Direttiva CE 2008/99 sulla tutela penale dell’ambiente, è stato introdotto nel nostro ordinamento l’art. 25-undecies di cui al D.lgs. 231/2001, con cui si ascrive all’ente la responsabilità per i reati ambientali. La riforma, tuttavia, ha riproposto quel sistema già tracciato dal Testo Unico Ambientale di cui al D.lgs. 152/2006, limitandosi a prevedere fattispecie contravvenzionali di natura meramente formale, tra cui ad esempio attività di gestione di rifiuti non autorizzata, scariche di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose, cessazione e riduzione dell’impiego delle sostanze lesive etc.

Per porre rimedio alle carenze insite nella disciplina introdotta con la Legge 121/2011, il legislatore ha varato la Legge n. 68/2015 sui cosiddetti “eco-reati”, riscrivendo profondamente la disciplina penale prevista a tutela dell’ambiente.

La portata rivoluzionaria di tale riforma è, oltre l’aggiunta di fattispecie a tutela dell’ambiente organizzate sotto forma di delitto, l’introduzione del titolo VI bis del libro secondo del Codice penale, intitolato dei “delitti contro l’ambiente”. L’intervento normativo ha altresì esteso la responsabilità degli enti ai più gravi reati ambientali, risolvendo una delle maggiori lacunosità del D.lgs. 231/2001. In particolare, il rinnovato art. 25-undecies, ad oggi, contempla le seguenti fattispecie: inquinamento ambientale, disastro ambientale, delitti colposi contro l’ambiente, nonché traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività. È chiaro come la riforma abbia positivamente inciso sul sistema legislativo della responsabilità degli enti, tenendo conto del fatto che i fatti più gravi a danno dell’ambiente sono realizzati, nella maggior parte dei casi, a vantaggio e nell’interesse delle stesse imprese.

Alla luce di quanto premesso, il progressivo ampliamento alla materia ambientale dei reati presupposto a carico degli enti pone al centro della riflessione giuridica il rapporto tra le norme c.d. tecniche e i Modelli organizzativi 231, la cui adozione e attuazione rappresentano condizioni necessarie per l’esenzione dalla responsabilità amministrativa della società in caso di commissione di reati.

Al riguardo, sarà interessante analizzare gli standard UNI EN ISO 14001, norma autorevole di adesione volontaria, che delineano i presidi di natura organizzativa volti a garantire una corretta gestione delle realtà aziendali con particolare attenzione alla tutela dell’ambiente. In particolare, l’attuazione di un sistema di gestione ambientale ISO 14001 è in grado di supportare le imprese a ottimizzare e innovare i propri assetti imprenditoriali, organizzativi e tecnici, al fine di prevenire il rischio di commissione di reati ambientali di cui all’art. 25-undecies.

Alla luce di ciò, è possibile ritenere come i sistemi di gestione ambientale, adottati conformemente alla norma ISO 14001, costituiscano un importante elemento di agevolazione all’adozione del Modello 231, anche in ragione della complessità e dell’ampio grado di dettaglio degli adempimenti richiesti dal diritto sostanziale dell’ambiente.

È bene però precisare che il Modello 231 non potrà coincidere con il sistema di gestione ambientale e che la società sarà chiamata a mettere in pratica ulteriori strumenti, come la nomina dell’Organismo di Vigilanza e l’implementazione di un sistema disciplinare, in modo tale che i sistemi di gestione ambientale siano efficacemente inquadrati al fine di perfezionare l’organizzazione dell’ente in chiave meramente preventiva, costruendo una valida base applicativa, anche in una potenziale ottica giudiziale.

Per partecipare all’evento è necessario iscriversi compilando il form di registrazione .

 

Partecipa il Gruppo 24 ORE

 

Consulta il programma