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LA RIFORMA DEL GIUDICE TRIBUTARIO INDIPENDENZA, SPECIALIZZAZIONE, PROFESSIONALITÀ

Pubblicato il 29 giugno 2022

L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna, l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e il Coordinamento degli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili dell’Emilia Romagna sono lieti di invitarvi al convegno:

 

LA RIFORMA DEL GIUDICE TRIBUTARIO

INDIPENDENZA, SPECIALIZZAZIONE, PROFESSIONALITÀ

 

È giunto il momento anche per la riforma della Giustizia Tributaria. Un tema del quale si è discusso e si discute molto e che tocca, molto da vicino, anche gli iscritti agli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

Come noto, l’assetto attuale del processo tributario ha pregi e difetti ed è altrettanto noto che i tempi sono ormai maturi per una riforma organica, non tanto del rito quanto dell’assetto ordinamentale.

Il giudizio tributario, almeno nei due gradi di merito, è assai rapido, anche grazie al fatto che le regole processuali sono piuttosto snelle e questo è un aspetto molto apprezzabile. I problemi sorgono per i tempi della fase di legittimità, e sulle ragioni dei ritardi e dell’arretrato accumulato dalla Corte di cassazione non c’è unanimità di vedute.

Ad ogni buon conto, non ci sono dubbi sul fatto che sia giunto il momento di istituire la figura del giudice professionale e a tempo pieno, da assumere mediante concorso pubblico, pur con la piena consapevolezza di dover prestare attenzione a non disperdere le professionalità dei giudici oggi in servizio.

Del resto, negli ultimi tempi sono state avanzate numerose proposte, anche in Parlamento, che sembrano tutte orientate in questa direzione.

Anche il Disegno di legge (AS2636) di iniziativa governativa che sarà discusso nel primo convegno organizzato dal Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna in collaborazione con il Dipartimento di sociologia e diritto dell’Economia dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna – che si terrà a Bologna l’8 luglio 2022 presso l’Aula Poeti dell’Università – parte da questo assunto. Il DDL, tuttavia, si discosta dai disegni parlamentari, così come dall’esito del lungo dibattito anche universitario, per molti aspetti. Uno di essi è centrale: e riguarda l’indipendenza del giudice, che non può dipendere dal MEF, ma di questo parleremo ampiamente nel convegno.

Per la qualificazione del giudice occorre una competenza molto ampia, e per i nuovi giudici occorrerà attingere tra i laureati in economia, oltre che tra quelli in giurisprudenza.

Il DDL governativo non va purtroppo in questa direzione, ed è un grave limite.

Nei ranghi dei futuri giudici tributari professionali dovranno poter accedere, mediante concorso pubblico, non soltanto i laureati in Giurisprudenza ma anche i laureati in Economia. Basta considerare i relativi piani di studio per rendersene conto. Prendiamo ad esempio il Corso di laurea magistrale in Economia e Professione presso la Scuola di Economia dell’Alma Mater. I nostri studenti, in soli due anni, sostengono ben tre esami di diritto tributario, di cui uno di “Diritto Tributario Processuale”, e uno di procedura civile: acquisiscono insomma una competenza giuridica e processuale che, se certamente li rende idonei ad affrontare il giudizio tributario sul versante delle difese, altrettanto consentirebbe loro di accedere alla futura professione di Giudice tributario.

Occorre anche sottolineare l’esigenza che i dottori commercialisti continuino ad esercitare l’assistenza tecnica davanti ai futuri giudici tributari professionali, come sinora è sempre stato con le Commissioni tributarie, a ben vedere, non è soltanto il frutto di una difesa della categoria, peraltro doverosa. Si tratta infatti di assicurare, al processo tributario, quelle competenze ed esperienze professionali di cui solo i colleghi dottori commercialisti possono essere portatori, e dunque è una questione di interesse pubblico e dei cittadini-contribuenti.

In conclusione, il processo tributario non potrà far a meno delle competenze dei laureati in Economia, né tantomeno è ipotizzabile una difesa dei contribuenti da parte dei soli avvocati, con un mero “supporto esterno”, magari ancillare, dei dottori commercialisti, ed è dunque anche in questa direzione che occorre che tutti ci impegniamo e che compattamente raccogliamo il consenso del decisore politico!

Enrica Piacquaddio
Presidente O.D.C.E.C. di Bologna

Alma Mater Studiorum
Aula Poeti
Strada Maggiore, 45

BOLOGNA | 8 LUG 2022 | 9:00 – 13:30

 

Evento valido ai fini della Formazione Professionale Continua Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (n. 5 crediti)

 

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